Nel marzo 2019 è stato introdotto negli Stati Uniti il “IoT Cybersecurity Improvement Act del 2019”. L’obiettivo dichiarato della legge è “sfruttare il potere nell’assegnazione degli appalti del governo federale per incoraggiare l’aumento della sicurezza informatica per i dispositivi Internet of Things e per altri scopi”.
OWASP Internet of Things (IoT) fornisce un elenco consolidato di rischi, minacce e vulnerabilità applicabili a sviluppatori, imprese e consumatori e ha individuato “password deboli, indovinate o codificate” come il problema principale che riguarda i sistemi IoT.
La prima metà del 2019 ha confermato la gamma di vulnerabilità nei sistemi cloud e la necessità di migliorare l’affidabilità in termini di adozione dell’IoT.
Gli hacker useranno il software di riconoscimento facciale e le organizzazioni risponderanno con sistemi basati sul comportamento
Nel 2019 si è assistito a una sorta di levata di scudi verso le tecnologie di riconoscimento facciale citando motivi di privacy: la città di San Francisco ha vietato l’uso del riconoscimento facciale da parte dei dipartimenti governativi ,mentre l’uso della tecnologia da parte delle forze dell’ordine britanniche è stato messo in discussione. Ciononostante, con l’attenzione (indesiderata) esercitata sui sistemi di riconoscimento vocale e sulle banche dati nazionali di intelligence biometrica, bisognerà continuare a presidiare questo ambito, per comprendere come difendersi da questi abusi.
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Fonte http://bit.ly/2LDWprM